22 maggio 2017

LiberoQuotidiano e i titoli farlocchi

Pochi giorni fa un mio FB-friend ha condiviso un articolo il cui titolo era:

Immigrazione, Antonio Socci: "Limes" conferma, gli immigrati ci cacceranno da casa nostra

Ho subito pensato a un blog bufalaro, di quelli messi su e curati non da giornalisti, ma da ladri di tempo e conoscenza e approfittatori di fretta e stupidità altrui, e che inventano notizie sensazionalistiche con lo scopo di fare soldi grazie alla pubblicità.

E invece non si tratta esattamente di questo.

"Non siamo su una testata finta, no questo è proprio Libero Quotidiano, testata regolarmente registrata, dove scrivono veri giornalisti iscritti all’ordine", scrive Maicolengel, gestore del meritatamente famoso blog anti-bufala Butac. Hai presente "Libero", il quotidiano cartaceo di Vittorio Feltri? Ecco. LiberoQuotidiano è la versione web.

Eppure LiberoQuotidiano spessissimo si prodiga in una ridicolaggine che certo non fa onore ai loro curatori: titoli che dicono una cosa e articoli che ne dicono tutt'un'altra.

Da nessuna parte, nell'articolo di cui parlavo all'inizio, si legge che secondo Limes gli immigrati ci cacceranno da casa nostra. Ma sappiamo tutti (e lo sanno in particolare i curatori dei blog) che spesso le persone condividono su Facebook i link agli articoli dopo averne letto solo il titolo. Titolo che, se abbastanza sensazionalistico, contribuisce così alla diffusione del link grazie a questo malcostume dettato dalla frettolosità degli utenti. Risultato: aumentano le probabilità che sia più grande il numero di persone che visiti la pagina, e che quindi entrino più soldi nelle casse dei proprietari del blog, per via delle la pubblicità in esso contenute.

Un altro esempio, sempre su LiberoQuotidiano, lo trovi qui alla pagina di Butac "Pioggia di asteroidi sulla redazione di Libero"

Ed altri esempi ancora trovi in questa pagina: come puoi vedere Butac ha dedicato a LiberoQuotidiano uno specifico tag, e questo ti dà un'idea di quanto i curatori del sito di LiberoQuotidiano siano fin ora caduti nella tentazione di fare informazione in modo a dir poco discutibile.

Quindi, prima di condividere un link a un articolo - di LiberoQuotidiano - o di qualunque altro sito, occhio a non dare all'articolo immeritata e dannosa viralità incentivando una tecnica bufalara (sì, anche la tecnica su descritta può definirsi bufalara, perché bufalari sono i titoli, non importa se gli articoli riportano notizie vere), tecnica che è ancora più gravemente scorretta quando a scrivere sono giornalisti veri.

Cioè prima di condividere il link a un articolo, LEGGILO. E se noti che il titolo è difforme dall'articolo, non condividerlo, altrimenti fai il gioco di chi vuole perndere in giro te e tutti gli altri lettori / non lettori.

Chiaramente il semplice fatto che i contenuti dell'articolo siano coerenti col titolo non autorizza, a ritenerli veri e a diffonderli presentandoli come veri. Anche se non si può avere la sicurezza al mille per mille, ci sono vari aspetti da considerare per escludere di essere in presenza di un articolo spazzatura. Ne ho parlato nell'articolo "Come riconoscere un sito clickbaiting / bufalaro".

Sempre sul farsi un'idea sull'affidabilità dei contenutidi un articolo: "Articolo sensazionalista sul web? Leggi i commenti."

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